Recensione:
L’opera di Virginia Milici (Alias Virgy) ,guarda nell’anima ,e quel guardare riprende memorie,cioè “vissuti esistenziali” che l’artista non racconta materialmente ma lascia riemergere ,come sguardi e colori che ripercorrono orizzonti conosciuti ma quasi dimenticati.E quel riprendere ,è un muto raccontare che l’artista lascia all’osservatore ma che diviene “emozione condivisa.”
( V.Curzi)
Ogni singola opera tocca una corda scoperta del nostro animo e la fa vibrare, coinvolgendoci in un'emozione purissima. l'artista la esprime così, con i suoi colori, che ne prendono la forma e l'armonia, si espandono si concentrano, si disperdono, poi con lo spirito si sollevano, pulsano con il cuore, ed infine parlano all'inconscio di chi guarda con un linguaggio che ognuno sente proprio. Il clima , propone suggerimenti ed allusioni tratte dal sub-conscio, per rapportarsi ad una vita interiore colma di poetiche vibrazioni.
Titolo : lost dreams / sogni smarriti
Tecnica :T china e carboncino su carta ,cucito su carta di riso con fili di seta neri e bianchi .
La dimensione onirica che l’anima percorre nel sogno è propriamente la ricerca dei vari strati esistenziali che devono necessariamente sovrapporsi e riconoscersi per ricucire il vissuto stesso che attraverso il sogno s’interpreta e scopre. Nella visione onirica tutto è interpretato e svelato secondo una ricerca profonda di sedimenti esistenziali decantati. Nel sogno si ricuce e riannoda il sedimentato esistenziale con il desiderante stato emozionale del rivivere. Perché il sogno, riconducendo il passato al reale, ritrova e percorre ciò che ha definito, ma per farlo sovrappone e cuce quegli stati, anche provvisoriamente e non definitivamente. Ricercare e ritrovare poi significano anche voler rismarrire per ricercare ancora. Nel sogno si è sempre in viaggio nella propria anima.
Dott.Valtero Curzi